Play Station Portable

La Play Station Portable era capace di sviluppare una grafica tridimensionale in un’ottima risoluzione di 480×272 Pixel, con un processore che può andare fino a 333Mhz a piena potenza. Il formato in cui legge i giochi sono gli UMD, un formato che  non era mai stato utilizzato. Considerando che fino ad allora tutte le console portatili hanno utilizzato cartucce di vario genere, un formato ottico simile ai CD era stata una cosa del tutto impensata. Con una qualità grafica e sonora dunque la Play Station Portable aveva cominciato a mettere forte i suoi passi nel mercato. Il modello 1000 (chiamato poi FAT) era il primo d’una lunga serie di re-design nonostante tutto, dato che la tecnologia avveniristica della PSP era un po’ azzardata.

Play Station Portable

Nel 2004 la Sony aveva notato una cosa: la Nintendo era riuscita a scalzare ogni suo avversario nel mercato delle console portatili. Il suo Game Boy era più in uso che mai, ed in versioni differenti per qualsiasi occasione. Con l’uscita del modello GBA SP hanno potuto tagliare un’altra fetta della gigantesca torta videoludica, piazzandosi in testa. L’annuncio d’una nuovissima console a doppio schermo e più potente era inoltre una seria minaccia per la Sony.

Ma da tempo questa casa aveva messo nel fardello diverse lezioni in campo. Grazie agli esperimenti per rendere portatile la PSOne (Con un kit separato) e il tentativo della PocketStation di rendere alcuni giochi portatili, la Sony aveva raccolto quel che bastava a loro per costruire una console. Nel Dicembre di quell’anno così la PSP nacque nel mercato giapponese. Il suo nome significa PlayStation Portable ed è costituito da caratteristiche che al tempo prese di sorpresa molti appassionati del caro vecchio Game Boy.

Il Modello 1000 era infatti pesante, difficile da tenere in mano per lungo tempo, e perciò nei primi tempi non è stata considerata al 100% una console da portare in mano. Questo finché il modello 2000 e 3000 non hanno inceduto nel mercato: questi sono chiamati Slim ed hanno un peso assai minore, un microfono (il 2000 solo l’uscita per il microfono, il 3000 è integrato) ed una serie di funzionalità migliorate a parte la batteria più piccola. Certo comunque non è stata una serie fortunata: la PSP 3000 in effetti aveva problemi allo schermo alla sua uscita, ma la Sony ha riparato il problema dopo poco tempo.

La PSP Go invece è sempre stato il piccino incompreso: una piccola console con lo schermo “a bacchetta” e senza lettore UMD, che però è stato un serio precursore della PS Vita. Ora non più prodotto, mentre il resto delle serie lo sono ancora.

L’ultimo nato è la PSP E1000 (Chiamata anche PSP Street) un modello economico con la totale mancanza d’un comunicatore WiFi, un solo speaker ed ha in sintesi una plastica più economica e esageratamente più debole. Da quando è nata però le sue funzioni sono sempre state espanse a programmini personalizzati, compatibilità con i giochi PS1 e modelli limitati, con accessori interessanti come quello per collegare la PSP alla TV.
Oggi il suo successore è la PS Vita.