Burnout paradise

Burnout paradise, quando venne rilasciato era tutto e solamente incentrato sulla guida più violenta possibile. Bisognava distruggere auto, sfondarle, mandarle fuoristrada e tutto quello che bastava per distruggere ogni possibile avversario. I suoi seguiti non sono mai stati da meno, e Burnout Paradise è un bell’esempio di come evolvere il concetto di questo videogioco.

burnout paradise

Così come i titoli precedenti, Burnout paradise ci premia per essere il più aggressivi possibile e ci porta in un mondo dove possiamo finalmente andare dove ci pare. Tutti ii titoli precedenti infatti erano incentrati su tracciati singoli, senza alcuna scelta di percorrere le strade d’una città così come ci pareva. Stavolta le corse le finiamo come più ci sembra comodo, con la possibilità di compiere evoluzioni varie durante le nostre corse. Certo, tutto ciò può avere dei problemi. Dei seri problemi.

Sì perché Burnout Paradise è un gioco di corse, e se ci schiantiamo contro un mezzo più pesante del nostro rischieremo la perdita della corsa, cosa molto fastidiosa. Non c’è nessun muro e nessuna indicazione di dove dobbiamo girare se non attraverso la mini-mappa…e quella è già difficile da guardare dato che dobbiamo già evitare copiose quantità di traffico ogni singolo secondo che stiamo in corsa. Si può ben vedere che il franchise di Burnout non era ancora pronto per un passo del genere, visto che il gioco scorre fin troppo velocemente per osservare altri dettagli come la prossima svolta…e a volte cercare scorciatoie ci rende l’esperienza solo più difficile.

Non è possibile ricominciare d’accapo le corse nel quale siamo impegnati, il che è semplicemente atroce. Se falliamo una corsa dobbiamo tornare indietro e rifare tutto, e a volte è anche difficile trovare il punto dove inizia la corsa che abbiamo appena perso! Va bene, certo: la città è ben fatta. La Playstation 3 mostra come graficamente un posto del genere può presentarsi bene, ma resta comunque il fatto che non sembra molto differente da come sono composte la città di GTA o Need for speed Carbon (o Most Wanted). Fortunatamente ci sono nuove modalità che possono migliorare il nostro punto di vista verso questo titolo.

Fortunatamente lo spirito di Burnout è rimasto e per vincere alcune corse bisogna letteralmente mandare fuoristrada i nostri avversari, ma a volte è addirittura fin troppo facile. Proprio perché correre in questa città è imprevedibile, l’IA non riesce a regolarsi come deve e basta spingerlo di lato per provocare un gravoso incidente. Sicuramente l’effetto al rallentatore è soddisfacente per le prime 20 volte…ma poi comincia a diventare noioso e non è possibile saltarle.

Sinceramente parlando, la versione Xbox 360 è migliore perché i controlli sono assai più adatti per le corse, mentre con il Joypad della PS3 il tutto è assai complicato. In poche parole, se proprio siete fan della serie potete prenderlo…altrimenti, meglio guardare qualche altro titolo da procurarsi.